Testi interventi - La Fiducia

La camminata meditativa del 22 GENNAIO 2018 si è svolta dal Convento di Santa Maria del Cengio all’Eremo e ha avuto come tema conduttore: LA FIDUCIA.
La fiducia si crea? si perde? si spezza? mi dà sicurezza? mi fa sentire a mio agio?
Che caratteristiche deve avere una persona per ispirarmi fiducia? e che caratteristiche ho io quando sono fiducioso?
La fiducia è presente nel mio rapporto con gli altri? e con me stesso? con Dio?

Con questi spunti di riflessione, dopo un saluto di benvenuto di fr.Renzo, ci siamo incamminati in silenzio lungo il sentiero che giunge all’eremo (17p). 
Ecco le nostre testimonianze:


INTERVENTO DI DAVIDE
La fiducia per me contempla molti aspetti e situazioni: fiducia in noi stessi per superare certe prove difficili, fiducia nella vita per goderla appieno ed intensamente, fiducia in Dio per trovare nutrimento in una fede vera e consapevole. 
Penso però che l’ambito più importante in cui manifestare fiducia sia nelle relazioni: più fiducia investiamo, più aumenta la qualità della relazione stessa.
Le relazioni più felici ed appaganti si basano su fondamenta molto solide, costituite da una fiducia incondizionata. 
Avere fiducia negli altri è importante per la nostra autostima e ci ripaga in mille modi, aiutandoci anche ad avere una maggiore fiducia in noi stessi e nella vita.


INTERVENTO E CANTO DI OSCAR
Oltre alla fiducia in se stessi, come ha raccontato Davide, c’è la fiducia come rapporto tra le persone: il brano che propongo parla della fiducia verso l’altro, così profonda che ti fa abbandonare e non avere paura.

Mi fido di te - Jovanotti
Case di pane, riunioni di rane
Vecchie che ballano nelle chadillac
Muscoli d'oro, corone d'alloro
Canzoni d'amore per bimbi col frack
Musica seria, luce che varia
Pioggia che cade, vita che scorre
Cani randagi, cammelli e re magi

Forse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volare

Mi fido di te
Io mi fido di te
Ehi mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere

Lampi di luce, al collo una croce
La dea dell'amore si muove nei jeans
Culi e catene, assassini per bene
La radio si accende su un pezzo funky
Teste fasciate, ferite curate
L'affitto del sole si paga in anticipo prego
Arcobaleno, più per meno meno

Forse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volare

Mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere
Mi fido di te
Io mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere

Rabbia stupore la parte l'attore
Dottore che sintomi ha la felicità
Evoluzione il cielo in prigione
Questa non è un'esercitazione
Forza e coraggio
La sete il miraggio
La luna nell'altra metà
Lupi in agguato il peggio è passato

Forse fa male eppure mi va
Di stare collegato
Di vivere di un fiato
Di stendermi sopra al burrone
Di guardare giù
La vertigine non è
Paura di cadere
Ma voglia di volare

Mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere
Eh mi fido di te
Mi fido di te
Cosa sei disposto a perdere


INTERVENTO DI FRANCESCA
Quando penso alla fiducia, penso all’abbandono. E quando penso all’abbandono, mi viene in mente la raffigurazione di Marte vinto da Venere. Questo soggetto ha iniziato ad essere raffigurato dalla fine del Medioevo e ha trovato massimo interesse nel Rinascimento. Si ispira alle vicende mitologiche narrate dal poeta latino Ovidio, che racconta dell’amore tra Venere e Marte.
Botticelli la raffigura così: Marte è nudo, la sua armatura giace a terra e gli amorini ci giocano intorno a lui e cantano e suonano, ma lui riposa beato.
Mi piace questo abbandonarsi di Marte, dio guerriero, spogliato dall’armatura che gli serve per difendersi. Questo tema del difendersi mi ricorda i discorsi fatti all’eremo, che parlavano della fiducia come capacità di abbassare le difese, abbassare i ponti levatoi.
Anche Marte, cedendo la sua armatura, fa questo gesto di rinunciare a difendersi.
Difendersi da cosa? Da cosa è necessario proteggersi? Dall’essere feriti o meglio dal toccare le ferite sotto l’armatura. 
Ecco allora una bella conclusione: più il corpo del nostro Marte è sano perché le sue ferite sono cicatrizzate al sole, più può concedersi di avere fiducia, togliere l’armatura e abbandonarsi tra le braccia di Venere per godere della bellezza e dell’amore!


INTERVENTO DI MATTEO 
Stasera propongo di cantare una canzone insieme. In questa canzone si parla di un ragazzo  che non ha più niente: non ha una casa, non ha soldi, non ha una direzione. 
Ha però fiducia perché lassù gli è rimasto Dio…..

Io vagabondo - Nomadi
Io un giorno crescerò 
e nel cielo della vita volerò. 
Ma un bimbo che ne sa 
sempre azzurra non 
può essere l'età... 

Poi, una notte di settembre 
mi svegliai, il vento sulla 
pelle, sul mio corpo il 
chiarore delle stelle; 
chissà dov'era casa mia 
e quel bambino che 
giocava in un cortile... 

Io, vagabondo che son io, 
vagabondo che non sono altro 
soldi in tasca non ne ho, 
ma lassù mi è rimasto Dio. 

Sì, la strada è ancora là 
un deserto mi sembrava la città. 
Ma un bimbo che ne sa sempre 
azzurra non può essere l'età. 

Poi, una notte di settembre 
me ne andai, il fuoco 
di un camino, non è caldo 
come il sole del mattino, 
chissà dov'era casa mia 
e quel bambino che 
giocava in un cortile... 

Io, vagabondo che son io, 
vagabondo che non sono altro 
soldi in tasca non ne ho, 
ma lassù mi è rimasto Dio. 

vagabondo che son io, 
vagabondo che non sono altro 
soldi in tasca non ne ho, 
ma lassù mi è rimasto Dio.


INTERVENTO E CANTO DI OSCAR
La fiducia si può anche infondere al prossimo, e questo brano parla di un maestro di musica che da fiducia al suo allievo per fargli prendere il volo come artista. Le parole sono bellissime e ognuno di noi vorrebbe essere incoraggiato in questo modo prima di un esame o una prova importante.

Il Maestro - Renato Zero
Non t'insegnerò quello che già sai
io scommetto che li straccerai
il maestro è qua ti benedirà puoi esibirti
sbizzarrirti
è il momento tuo lanciati così
butta fuori il meglio adesso sì
l'anima ce l’hai conta su di lei
puoi sfidare il mondo adesso, o mai!
la mia vita scorre mentre guardo te
quella voglia di riscatto so cos'è
e nessuno può comprenderti di più
nessun'altro prova ciò che provi tu
io ti guardo e sento che puoi farcela...
maledetta sorte puoi sconfiggerla
non ti lascerò senz'alibi io no
punta in alto credi a me... guarda avanti!
ti trasformerai tu ti evolverai
sulla scena il segno lascerai
mentre io vivrò silenziosa scia
tu seme della mia pazzia
prenditi i segreti questa eredità
altrimenti il mio lavoro sfumerà
c'è bisogno di talenti come te
troppa volontà che resta lì dov'è... muta
nuovi stimoli si aspettano da noi
non possiamo né dobbiamo indietreggiare mai
ascolta il tuo maestro il mondo è questo
prima l'arte, la passione e dopo il resto...
premiami se puoi
un bel saggio e poi
un applauso a tutti noi
che impariamo...


INTERVENTO DI NICOLETTA
Quanto è importante avere fiducia in noi stessi e riceverla dagli altri, ci può cambiare decisamente la vita. Per farvi capire questo vi racconto quello che è successo a Thomas Edison, considerato uno dei più importanti scienziati ed inventori del mondo.
Un bel giorno, tornando a casa dalla scuola Edison, appena dodicenne, consegnò una lettera nelle mani di sua madre informandola che era stato il proprio insegnante ad avergli affidato quel foglio di carta.
Nel leggere ad alta voce quella lettera, la donna si commosse e gli occhi le si riempirono di lacrime. "Vostro figlio è un genio - cominciava la breve missiva - e questa scuola è troppo piccola per lui. Qui non abbiamo insegnanti idonei alla sua formazione. La preghiamo di istruirlo lei personalmente."
Fu così che continuò gli studi da casa con il sostegno e la piena fiducia della madre!
Passarono molti anni e all'età di 61 anni, la mamma di Thomas morì. Nel frattempo lui aveva inventato la lampadina, diventando un uomo ricco e famoso. Un giorno, mentre stava rovistando tra le cose vecchie di famiglia, tutto ad un tratto scorse un foglio di carta ripiegato, nascosto in un angolo del cassetto di una scrivania. Lo prese e lo aprì. Sul foglio c'era scritto: "Vostro figlio ha lentezza nell'apprendere dovuta ad un ritardo mentale. La preghiamo vivamente di non mandarlo più nella nostra scuola."
Ecco quindi come e quanto la fiducia ci può trasformare e cambiare!!! 


INTERVENTO SPONTANEO DI EDOARDO
La prima lettera di G iovanni apostolo parla di fiducia: come puoi avere fiducia in Dio che non lo vedi e averla negli altri che vedi? Questo mi fa pensare che riporre fiducia in qualcuno è assolutamente necessario e positivo e ci permette di crescere nella fede e nell’amore, abbattendo quei muri di indifferenza che non ci fanno stare bene e in pace. 


INTERVENTO SPONTANEO DI PAOLA
Il tema di questa sera lo sento in modo particolare perché spesso mi capita di rinunciare a fare certe cose per mancanza di fiducia in me stessa. Questo non lo faccio, non ne sono capace! 
E’ un atteggiamento che mi condiziona negativamente e mi porta anche ad isolarmi.
Dopo queste riflessioni mi sento però più fiduciosa e determinata a mettermi in gioco senza paura!


INTERVENTO SPONTANEO DI FRANCO
Penso che l’opposto della fiducia sia il tradimento, ma pongo in mezzo a questi due atteggiamenti contrari una terza parola in una sorta di triangolo che è il perdono.

Questa figura, secondo me, non è statica ma in movimento e con il perdono si può recuperare la fiducia perduta anche dopo il tradimento.

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