Testi - l'Aria

La camminata meditativa, la sera del 18 MAGGIO 2015 dal Chiostro del Convento di Santa Maria del Cengio all’Eremo di Santa Maria, ha avuto come tema conduttore: “L’ARIA”.
Lungo il percorso, ritmato dal silenzio della natura, dai passi silenti dei partecipanti, dal canto melodioso, sono state offerte alcune riflessioni/testimonianze, che ora vengono raccolte  come dono a chi ne fosse interessato.


CANTO INTRODUTTIVO DI SILVIA:  Aria di Gianna Nannini

Sai
nascono così
fiabe che vorrei
dentro tutti i sogni miei
e le racconterò
per volare in paradisi che non ho
e non è facile restare senza piu' fate da rapire
e non è facile giocare se tu manchi
aria come è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria respirami il silenzio
Non mi dire addio ma solleva il mondo
sì portami con te
tra misteri di angeli
e sorrisi demoni
e li trasformerò

in coriandoli di luce tenera
e riuscirò sempre a fuggire dentro colori da scoprire
e riuscirò a sentire ancora quella musica
aria come è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria respirami il silenzio
non mi dire addio ma solleva il mondo
aria abbracciami
volerò, volerò, volerò, volerò....
aria ritornerò nell'aria
che mi porta via dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria
aria com'è dolce nell'aria
scivolare via dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria



INTERVENTO DI NADIA

In queste ultime camminate siamo passati di volta in volta da un elemento all'altro terra acqua aria.....e ogni volta mi son trovata impreparata a fare una riflessione, troppe le cose da dire a volte anche scontate, troppo grande il loro valore da non saper  da dove partire, insomma troppo importante il tema.
Questi elementi in me più che altro hanno smosso emozioni, pensieri, immagini a volte difficilmente traducibili in parole...
Ma in qualche modo in questi giorni l'aria non mi ha lasciato andare, si è insinuata nei miei pensieri  è entrata attraverso i miei sensi e la mia mente.
Allora questa sera quello che vi voglio donare sono pensieri a volte anche sconnessi ma questo è quello che l'aria ha provocato in me.
Per l'aria mi vengono aggettivi in particolar modo: IMPRENDIBILE E IMPREVEDIBILE.
Dei 4 elementi è quella più sottile, non può essere afferrata, contenuta vista o tenuta.
Aria  delicata come un soffio, lieve come una dolce carezza che dona sollievo,  o potente e impetuosa come un uragano che spaventa e travolge.
Inodore eppure porta con se profumi, suoni, movimento dona un senso di libertà e desiderio di volare e librarsi in essa.
Trasparente, invisibile per eccellenza eppure così carica di colori.
Si infila nelle fessure, con il suo movimento  parla e qualche volta urla, sbatte porte finestre,  i pensieri e il corpo.
E' respiro profondo, dona vita ad ogni boccata, possiamo riempirci di essa ma non la possiamo trattenere, deve essere scaricata per creare quel vuoto che permette un nuovo respiro, una nuova boccata d'aria che rigenera e fa progredire....non possiamo appropiarcene in modo definitivo, non è un elemento destinato ad essere conservato.
E' principio vitale come il primo respiro di un neonato o l'ultimo respiro di un morente.
Mi fermo qua, per questa camminata ho portato i miei pensieri, ho dovuto trascriverli perché l'aria me li portava via.



INTERVENTO DI ENRICO

Vorrei cominciare ringraziando questa cosa che chiamiamo ARIA perché oltre all’ossigeno, ai profumi, porta in giro le onde sonore, le vibrazioni di questa mia voce, ma soprattutto la musica, la buona musica. E lo fa senza chiedere nulla in cambio, che le note siano colorate o tristi, che abbiano messaggio di sofferenza e dolore, amore e pace.
Dunque grazie aria di essere così equa e per nulla razzista. Anzi sei l’esempio di incontrovertibile Verità che ci unisce. Elemento unificante.
Possiamo restare 40 giorni senza mangiare, 4 giorni senza dormire ma solo 4 minuti senza respirare! Sei davvero l’elemento più prezioso per tutti noi esseri viventi. Vita e aria sono sinonimi.
Come molte cose in questa esistenza, anche l’aria ci ricorda che siamo interconnessi, interdipendenti, non isolati e quindi ricordiamoci di ringraziare gli alberi, popolo delle piante, con il quale siamo complementari nello scambio di ossigeno e anidride carbonica.
Ogni tanto mi chiedo: Cos’è vivo in ciò che è vivo? Cos’è luce nella luce?
Alan Watts nel suo libro “La via dell’acqua che scorre” afferma: “non esiste il modo di mettere una corrente in un secchio o il vento in un sacco”. Mi sembra un ottimo modo per ricordarmi che è il movimento, lo scorrere, il fluire stesso a definire ciò che è Vita da ciò che Vita non è.
Si nasce inspirando, si muore espirando, la vita è un unico grande respiro che si ripete a ogni attimo. Eppure si dice che non contano i respiri ma i momenti che ci hanno lasciato senza fiato. Mi prendo la licenza di riscrivere questo detto e di affermare che contano i respiri fatti, tutti, ma proprio tutti perché sono un dono. Ciò che veramente conta sta nell’accorgerci, momento dopo momento, respiro dopo respiro.
Non è scontato che l’aria sia così Buona, respirabile, allora propongo una riflessione e una pratica.
La riflessione sotto forma di domanda: cosa facciamo ogni giorno perché l’aria resti respirabile e buona anche per le generazioni che verranno? Mangio meno carne o la elimino, uso meno l’automobile, spengo le luci, pianto alberi…
La pratica invece è un insegnamento del caro Maestro Thick Nhat han che ci insegna questa pratica quotidiana molto efficace sul respiro che vorrei proporvi di fare ora insieme. Utile in qualsiasi momento della giornata per riportarci alla consapevolezza del qui e ora.
Con gli occhi socchiusi, prendiamo un respiro riempiendo la pancia e pensiamo: “momento presente” poi espirando pensiamo “momento meraviglioso” J

DENTRO LA GROTTA:  illuminata dai lumini e con un sorprendente effetto acustico ascoltiamo la canzone dei quattro elementi cantata da Silvia
Terra è il mio corpo  -  Acqua il mio sangue
Aria il mio respiro  -  Fuoco il mio spirito


INTERVENTO DI FRANCO
L'aria è una miscela di sostanze aeriformi (gas e vapori) che costituisce l'atmosfera terrestre.
È un componente essenziale per la vita della maggior parte degli organismi animali e vegetali e in particolare per la vita umana.
L'aria è composta all'incirca per il 78% di azoto (N2), per il 21% di ossigeno (O2), per lo 0,96% di argon (Ar) e per lo 0,04% di anidride carbonica (CO2), più altri componenti in quantità minori.
La cosa più interessante però è l’interconnessione tra l’acqua e l’aria: noi respiriamo l’aria e in qualche modo la espelliamo tramite liquidi che a loro volta alimentano le piante che attraverso la fotosintesi clorofilliana producono sostanze organiche come l’anidride carbonica.
E’ un ciclo vitale continuo che ci permette di vivere e purificarci anche spiritualmente.

INTERVENTO DI PAOLA
Senza aria non possiamo vivere. Nessun tipo di vita, umana, animale, vegetale può vivere senza aria, l'aria è di tutti non si deve acquistare, non si può vendere e qui mi viene in mente ciò che l'uomo sta facendo a questo pianeta inquinando l'aria senza scrupoli, senza alcun rispetto per gli altri. Ogni uomo ha il diritto di crescere fin da bambino in un mondo respirabile dove la vita fluisce e cresce in un ambiente naturale pulito nel quale l'aria si può respirare senza mascherina non come molte persone sono costrette a fare in alcune zone inquinate della terra.
A volte mi incanto a guardare le foglie degli alberi o i petali dei fiori degli alberi che mossi dal vento ti avvolgono in un incanto, l'aria ha un potere enorme di muovere la vita intorno e lo fa naturalmente con arte, trasporta i semi delle piante che crescono rigogliosi  qua e là e creano meraviglia, stupore, energia buona.
Il Dio che ha creato la mia vita che ho combattuto più volte, con il quale ci ho litigato più volte o ignorato, che ho accettato, non sempre, mi ha dato l'aria perchè io vivessi, perchè portassi aria buona. 
Molte volte ho respirato aria inquinata, aria di contrasto, aria grigia-nera in alcuni ambienti lasciandomi travolgere in un circolo vizioso da chi ti succhia l'aria buona ed ho respirato male, molto male, non riuscivo a respirare, ma ho anche respirato aria buona in altri ambienti, aria fresca di pace, di concordia, serenità, amore, aria che crea la vita e genera pensieri positivi, stimoli creativi, volontà di esserci e di fare. Ogni volta che mi sono lasciata trasportare dall'aria e ho seguito il respiro ho vissuto nell'attimo presente, sentendomi viva, vitale, ho camminato in sentieri dove l'aria che riempie i polmoni fluisce e circola normalmente senza sforzo. Si ho vissuto, ho sentito la vita muoversi dentro e fuori di me e in quei momenti ho respirato l'aria fresca fino in fondo, felice di esserci e felice di vedere il mondo intorno a me che si muoveva e respirava, provando leggerezza, compassione, bontà, una grande serenità e ho donato aria buona.


(letto da Lisa)
Un anno fa a luglio nella via per l'eremo ho scritto questa poesia:

 Aria
 Ombre di foglie che si muovono nell'aria
 Colori estivi stesi nella tavolozza di un pittore
 Sfumature gialle e verdi...
 L'aria è per me e mi culla, 
 Io sono
 Sono immersa in questa natura stupenda
 Che mi nutre 
 In una dolce armonia
 Suoni, colori, leggeri respiri mossi dall'aria
 Creano forme sinuose 
 Che mi avviluppano estasiandomi
 Respiro, 
 Sento, 
 Odo,             
 Guardo e non mi confondo nell'aria buona


INTERVENTO DI FRANCESCA
L’aria è un elemento che sento vicino, mi piace respirarla e assomigliarle sempre di più. Ma non è sempre stato così, l’aria tra tutti era l’elemento che sentivo più estraneo, per quel suo continuo cambiare di direzione, il suo andirivieni caotico e mutevole, che un momento sostiene, aiuta e un momento dopo ostacola e fa cadere.
 Io vedo il movimento dell’aria quando osservo le poiane volare sopra il bosco della Guizza. Loro planano seguendo il vento, poi incontrano una corrente contraria e sono costrette a deviare il loro tragitto di molto, sia in altezza che di lato e solo poi riescono a cavalcare una nuova corrente a favore e riprendere il volo.
Ma il risultato non è un volo diritto. E’ un continuo zigzagare nel cielo.
Oppure lo vedo quando sono al mare e Michele dice: “Domani esco in barca a vela”. Questo significa che dovrà uscire all’alba, a un’ora precisa del mattino per incontrare le correnti d’aria favorevoli all’uscita dal molo e dovrà tornare per mezzogiorno altrimenti il vento lo ostacolerà fino a impedirgli di rientrare. Il vento è il suo compagno di viaggio più severo e l’unico che lo costringe alla puntualità.
Il movimento dell’aria poi,  mi sembra quasi un dispettoso scherzo della natura, quella forza che fa sfuggire le cose di mano, le fa rotolare via lontano, scompiglia le pettinature, solleva le gonne, inarca gli ombrelli…
E’ diverso dal movimento dell’acqua, perché anche l’acqua è un simbolo del movimento col suo continuo scorrere, ma  l’acqua mi dà l’idea di qualcosa che si muove sempre con costanza verso una precisa direzione. Provate a pensare: dalla sorgente all’oceano l’acqua  muta forma e volume, si divide e si riunisce, ma insegue e persegue sempre la sua meta. Mi sembra il segno della pazienza, della determinazione, della costanza… Tutte virtù che ho sembra ritenuto segno di grande saggezza nell’essere umano: un uomo, che pur col cambiare degli eventi, rimane uguale a se stesso, ai suoi principi, coerente con ciò che è stato, per me è degno di ammirazione.
Invece il vento è segno di mutevolezza, volubilità. Lo dicono anche i proverbi
Cambiare col cambiar del vento.
Tempo, vento, donna e fortuna voltano e tornano come fa la luna.
Non mi piaceva questo simbolo di incoerenza, questo modo volubile e capriccioso di voltar le spalle incurante delle conseguenze..
Adesso però lo sento in modo diverso. Mi sembra bella e importante questa caratteristica dell’aria che si permette di cambiare al di là della coerenza. Forse un lusso, o una debolezza, non lo so.. però si cambia direzione o quando una situazione si è compiuta ed è ora di lasciarla andare oppure quando ci si accorge di aver sbagliato strada e bisogna ricominciare daccapo in un altro modo.
Questo concedersi la libertà di dire: ”Qui ho finito” oppure “qui ho sbagliato” e girare la pagina bianca mi par bello, mi par un gesto profondo , non un capriccio. Comunque mai facile. Non è mai facile cambiare come cambia il vento, cambiando la direzione della propria vita, dando una svolta di 90° senza voltarsi indietro. E soprattutto bisogna viaggiare leggeri, non ci si può portare dietro il mondo..
In altri paesi si cambia nome ogni volta che si comincia una nuova fase della propria vita e alla fine ognuno avrà tanti nomi come il vento (scirocco, è maestrale, tramontana) e forse come Dio.
Anche la conversione è un po’ un così, un cambiare direzione, ma non di 90° bensì 180°. Mi piaceva infatti all’università ascoltare lo studio sulla parola latina convertere da cui deriva conversione e ricordo che convertere è la traduzione dal greco di perì agoghè, cioè una rotazione del capo di 180° appunto. Un totale cambiamento di punto di vista.
Da qui mi è sorta una domanda: ma la vita mi chiede più di muovermi e cambiare direzione continuamente o di essere ferma e coerente? Mi viene subito da dire che la vita mi chiede di più il movimento, mentre di essere ferma un po’meno, solo essere ferma su una o due cose al massimo. Ma allora in cosa la vita mi chiede di essere ferma, salda, coerente? Qual è quell’unica cosa? E’ una domanda per tutti quelli che hanno voglia di rispondere.
Io la mia risposta la vedo così: ci sono io che tengo in mano il filo di un aquilone. In certi momenti allento la presa e l’aquilone sale in alto, così in alto che non posso più vederlo, è un puntino lontano nel cielo.
Altre volte invece non so come, riesco a arrotolare il filo il più possibile e l’aquilone vola sopra la mia testa, allora lo vedo: è colorato, è bellissimo e oscilla al vento. Attraverso di lui vedo come soffia il vento e se voglio posso procedere nella stessa direzione, camminare seguendo l’aquilone che segue il vento.
L’aquilone è la mia parte volatile che come dicevano gli alchimisti, è un po’ l’ anima.  Sento che mi si chiede di essere ferma e salda nel tenere il filo dell’anima più corto possibile, perché  l’anima possa volare presente nella mia vita, sempre e a ogni costo. “Fissa il volatile, libera il fisso” suona un motto alchemico che per me significa accorcia il filo, non lasciarlo correre lungo e liberati invece dei pesi lungo la strada che sempre ti porti dietro, pesi come il giudizio che giudica, il senso di colpa, la paura di sbagliare.
Ecco un’altra reminiscenza dagli studi.  Il buddhismo zen ha inventato due termini: jiriki e tariki.  Jiriki per indicare il vento che soffiando da dietro di noi ci spinge e tariki il vento che soffia davanti a noi e ci trascina. Sono due percorsi spirituali considerati alla pari:  il percorso  di una persona che sceglie di camminare sfruttando il proprio potere personale e godere del vento che lo spinge da dietro oppure la scelta di affidare il potere a ciò che è altro da noi e essere trascinati dal vento davanti.


CANTO DI SILVIA: L'uomo sogna di Volare dei Negrita


Concludiamo la camminata davanti all’eremo dove tutti in cerchio ci passiamo un incenso,  simbolo dell’aria, con una personale benedizione!


Vado girando col naso all’aria
Faccio discorsi campati in aria
Appena posso sto a pancia all’aria
Gioco a buttare le cose in aria
Se non ci sei, aria mi manchi
E gli occhi miei diventano tristi
Se sei viziata, aria mi stanchi
Ma se sei buona, grazie che esisti
Apro la bocca senza paura
Mi piaci fresca, mi piaci pura
Aria respiro e motore di vento
Aria accarezzami, che mi addormento.
(Sabrina Giarratana)


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