mercoledì 24 febbraio 2016

Fare VUOTO - il tempo di Quaresima all'eremo



Siamo entrati in Quaresima all'improvviso, quasi senza accorgercene, ancora un po' immersi in un Natale intenso e in un carnevale troppo veloce. Quest'anno non siamo neanche riusciti a celebrare le ceneri insieme, ma ugualmente siamo tutti immersi in questo tempo che crea vuoto dentro di noi e anche se doloroso a volte, il vuoto è nuovo spazio da abitare
Una terra, mano mano che viene bonificata, è uno spazio sempre più grande da coltivare e frutti sempre più abbondanti da raccogliere. E quindi siamo qui ad accogliere la bonifica che viene e verrà per togliere le foglie vecchie, il muschio cresciuto fra l'erba, i frutti marciti e le erbacce che stanno crescendo: vivere la Quaresima è accettare la bonifica e lavorarci consapevolmente così da non essere sorpresi all'improvviso di ciò che la Vita ci mostra. 
L'Eremo, mantenendo sempre più la promessa di luogo che invita a guardare dentro tenendo anche uno sguardo verso l'esterno, in sintonia con il pensiero di Turoldo "essere nel mondo senza essere del mondo", propone un programma di incontri che ci aiuta a fare vuoto:



Togliersi i sandali: 27 e 28 febbraio (ultimo week end del mese): Mose' e il roveto ardente 



Il vuoto da troppe cose: 4 marzo liberiamo le nostre case e portiamo ciò che vogliamo lasciare andare in una serata di baratto, scambio e regalo....alle 20.45 all'eremo 

Il vuoto da troppe parole: 5 marzo giornata di silenzio all'eremo

Il vuoto dentro di noi: 7 marzo pregare con il corpo alle 20.45 all'eremo 


Restare fermi nel vuoto: 9 marzo presentazione e riflessione sul libro di Ismaelita Cisco
 "Il Sassotrappolaingabbiatore" alle 20.45 all'eremo.     
               

Respiro pieno e respiro vuoto: 11 e 18 marzo laboratorio di canto in preparazione della Pasqua alle 20.45 all'eremo



Sacchi vuoti o sacchi pieni: 12 marzo laboratorio teatrale con Enrico Gaspari dalle 14 alle 19.00 all'eremo 
"Siamo sacchi pieni, siamo sacchi vuoti. Che ci possiamo fare? quello che so è che senza quel vuoto non potremo far entrare nulla. Allora in questo umile percorso teatrale proveremo a sentirlo, questo vuoto: accogliendolo. Useremo il corpo, il nostro grande maestro, useremo la voce, sorella carissima che ci proietta all'esterno, useremo gli oggetti, che ci permettono di essere altro, fare spazio e raccontare.
Useremo chi siamo ridendo, urlando, ballando, cantando ma soprattutto, stando.
Saranno sacchi vuoti, saranno sacchi pieni. Saranno belli. Senza paura."


Il vuoto del tempo: 19 marzo dalle 10 all'eremo lavoro comunitario

Il cuore che si svuota: 21 marzo rito di riconciliazione alle 20.30 al convento 


24/25/26 marzo Triduo Pasquale: celebrazioni al convento alle 20.30

Da mercoledì 24 marzo l'eremo è aperto a quanti desiderano vivere la Pasqua nel silenzio e alla ricerca di quel vuoto che diventa ascolto di sè.


Gradita la conferma della presenza alle attività scrivendo a lisolakece@libero.it

martedì 23 febbraio 2016

29 Febbraio - Saperi condivisi: BLUES con Marco Matteuzzi



Lunedì 29 febbraio all'eremo di Santa Maria del Cengio alle 20.45 sarà presente Marco Matteuzzi, musicologo enciclopedico, chitarrista e cantante, ma anche boscaiolo, guida turistica ed ex postino, e ci parlerà di BLUES.

"In principio fu l'Africa....poi nacque il blues. Dalle coste dell'Africa occidentale al nuovo mondo, e nel nuovo mondo dagli stati del sud alle città industriali del nord. Migrazioni. Esseri umani in movimento alla ricerca della terra promessa....."

Storie e sogni raccontati in musica da Marco Matteuzzi, ricercatore musicale e storyteller, con l'esperienza di una vita dedicata a questi argomenti.
Rende i suoi incontri coinvolgenti sia attraverso l'ascolto di incisioni tratte dalla sua sterminata collezione e sia con esecuzioni dal vivo, con tanto di traduzione dei testi e collegamenti tra un artista e l'altro, tra epoche e filoni, tra luoghi e suggestioni letterarie o cinematrografiche.
Tiene seminari sui vari percorsi e aspetti della musica afroamericana ed ha al suo attivo la pubblicazione di un disco ed un altro in lavorazione.

Gradita conferma della presenza scrivendo a lisolakece@libero.it

lunedì 15 febbraio 2016

22 Febbraio - Saperi condivisi: Marina Savio ci parla di "Furore"



Lunedì 22 febbraio alle 20.45 all'eremo di Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina, Marina Savio, insegnante di inglese al liceo Pigafetta, ci parlerà di "Furore" (The Grapes of Wrath), capolavoro letterario  dello scrittore statunitense John Steinbeck, premio Nobel per la letteratura nel 1962.

"Nel 1935 i coltivatori dell’Oklahoma negli Stati Uniti furono protagonisti di un esodo dai toni biblici. Gli agricoltori, messi in ginocchio dalla crisi economica e da una natura inclemente, furono costretti a migrare come straccioni verso ovest.

Questo è il punto di partenza di "Furore", pubblicato nel 1939 e scritto in 100 giorni.

Seguiremo le traversie della famiglia Joad verso la California, in un’America senza cuore che fonda la sua forza sullo sfruttamento dei più deboli, uomini e donne che un tempo avevano una dignità e che ora con essa hanno perso il senso della loro identità. La lezione di Steinbeck ci insegna come questi atteggiamenti di esclusione non abbiano tempo e ci suggerisce come possibile soluzione la trasformazione dall’ "io" al “noi”.

Gradita conferma della presenza scrivendo a lisolakece@libero.it

venerdì 12 febbraio 2016

Lunedì 15 febbraio: camminata meditativa

Come ogni mese, il terzo lunedì è dedicato alla camminata meditativa e il tema proposto per questo mese è "IL LIMITE"

Cosa rappresenta il limite per te? Che effetto ti fa questa parola? E' bene insegnare il senso del limite ai bambini? E noi siamo limite? Oltrepassiamo i limiti? Viviamo i limiti? Rispettiamo i limiti?
Cercheremo delle risposte: alcune saranno silenziose e personali, altre le potremo condividere lungo il sentiero che porta all'eremo.
Ci troviamo lunedì 15 febbraio alle 20.45 al chiostro del convento di Santa Maria a Isola Vicentina e da lì partiremo per inoltrarci nel silenzio della notte e ascoltare lungo il percorso le emozioni, le riflessioni, i canti che questo tema farà risuonare in ognuno di noi.
Superiamo il limite del silenzio...sarebbe bello sapere in anticipo chi desidera preparare un intervento.

lunedì 8 febbraio 2016

13 Febbraio - Laboratorio (TEATRO) "ll viaggio del se' e le sue maschere” condotto da Enrico Gaspari



Anche a febbraio prosegue l'esperienza con il teatro all'eremo di Santa Maria del Cengio di Isola Vicentina.

Sabato 13 febbraio dalle ore 14 alle 19 si terrà un laboratorio teatrale aperto a tutti e condotto da Enrico Gaspari.

Il tema sarà:
"ll viaggio del se' e le sue maschere. Guardarsi dentro attraverso il gioco del teatro e la risata”

L'intento di questo percorso è quello di portare consapevolezza sul potenziale di felicità che ognuno ha naturalmente a disposizione, per affrontare la vita con uno stato vitale alto e positivo, illuminando le "meraviglie" che ognuno ha in sé piuttosto che le "mancanze".
E’ un lavoro sulla scoperta di ogni nostra maschera e personaggio, partendo dal neutro, da quel vuoto che ci permette d’essere pronti a riempirci di ogni singolo momento della nostra vita. Scoprendo poco per volta le nostre maschere e i nostri sistemi di "abbandono" incontreremo ogni nostro personaggio…riconoscendolo lo potremo “usare” senza “farci usare”... la semplicità ci guiderà verso la nostra propria libertà interiore. 
Piano piano re-incontreremo quello che abbiamo perso, gli daremo un nome e potenzieremo le risorse che abbiamo andando a stimolarle attraverso un lavoro fisico, psichico ed emozionale, liberi dal giudizio e dalle idee preconfezionate...GIOCANDO E RIDENDO!

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Enrico Gaspari nasce a Vicenza il 27 gennaio nel 1975. Nel 1999 inizia la sua attività teatrale e di animazione con l’Arciragazzi di Vicenza. Nel 2001 dall’incontro con Lorenzo Bocchese e Franki Anderson incomincia la sua avventura nel teatro di ricerca,il viaggio del matto, d’improvvisazione e del clown.Ha collaborato con numerosi registi, attori e artisti come Isaac Alvarèz, Pippo del Bono, Gullermo Heras Toledo, Jango Edwards, Nicoletta Zabini, Giorgio Fabbris, Patricia Zanco, Igi Meggiorin, Lorenzo Bocchese, Franki Anderson, Dario Lewin, Cesare Ronconi, Emmanuel Gallot Lavalée, Maril Van de Broke. Da diversi anni conduce laboratori in numerosi progetti interculturali con bambini, ragazzi ed adulti e dirige spettacoli con attori con disabilità.Diplomato nel 2005 come attore professionista, è artista di strada, regista teatrale, comicoterapista e drammaterapista.

Per motivi organizzativi ti preghiamo di confermare la tua presenza scrivendo a lisolakece@libero.it

martedì 2 febbraio 2016

8 Febbraio - Saperi condivisi: Giancarlo Ferron ci racconta gli animali delle nostre zone



Per il consueto appuntamento con la condivisione gratuita dei saperi, lunedì 8 febbraio alle 20.45 all'eremo di Santa Maria a Isola Vicentina, dopo l'incontro di qualche mese fa, tornerà GIANCARLO FERRON, guardiacaccia e autore di numerosi libri.
Ha molto da raccontare delle sue esperienze vissute a contatto con la natura e lunedì ci parlerà in particolare degli animali delle nostre zone.
"Il progressivo rinselvatichimento dell’ambiente collinare e montano, avvenuto negli ultimi decenni, ha fatto tornare sulle nostre montagne i grandi mammiferi. Quasi tutti sono arrivati spontaneamente grazie a una dispersione naturale, altri sono stati aiutati dall’uomo. Oggi, camosci, caprioli, cervi e stambecchi, impreziosiscono l’ambiente naturale richiamando anche i gradi predatori come l’orso e il lupo. Saperne qualcosa di più su questi animali serve a difendersi dalle false informazioni diffuse senza nessun controllo. Fermo restando che la regalità del cervo, l’eleganza del capriolo, l’agilità del camoscio e la forza selvaggia del lupo restano misteri insondabili, cercherò di spiegare tutti gli aspetti naturalistici di questi animali. Una parte finale la dedicherò al lupo"

Biografia:
Giancarlo Ferron è nato nel 1963 a Zovencedo, un piccolissimo paese in mezzo alla natura dei Colli Berici. Figlio di operai costretti a emigrare all'estero.
Fin da piccolo ha coltivato il suo innato interesse per l'ambiente naturale e per tutte le manifestazioni della vita selvatica. Quando era bambino esplorava i boschi della sua zona, raccoglieva semi,
estirpava piante e fiori che poi trapiantava in un suo giardino botanico, per riprodurre e osservare da vicino le caratteristiche delle specie vegetali che più lo interessavano. Oggi fotografa piante e
fiori nel loro ambiente naturale.
Nato in un paese con una forte tradizione venatoria, da bambino seguiva i cacciatori e cercava di imitarli usando la fionda, ma si è subito accorto di non essere veramente interessato alla caccia.
Ha cominciato a tenere in voliera varie specie di uccelli che trovava feriti, vecchi richiami scartati dai cacciatori, esemplari catturati in proprio o acquistati presso gli impianti di cattura dell'epoca, per osservarli e studiarli da vicino. All'età di quattordici anni ha spalancato la porta della voliera: oggi osserva gli animali nel loro ambiente e, possibilmente, li fotografa.
Ha vinto un concorso pubblico per esercitare un mestiere che aveva sognato da sempre, che gli permetteva di stare all'aperto e in mezzo alla natura: nel 1987 viene assunto in quello che allora era il Corpo dei Guardiacaccia, oggi Polizia Provinciale di Vicenza.
Dopo anni di servizio nella Polizia Provinciale si rende conto che il suo mestiere è sconosciuto al grande pubblico, che il bracconaggio e le gratuite crudeltà contro gli animali selvatici sono considerate "favole da Medioevo". Scrivere per questo una serie di racconti denuncia.
Incontra Giovanni Santarossa, titolare della casa editrice Biblioteca Dell'Immagine di Pordenone che accetta di pubblicare i suoi racconti:
Nel 2000 scrive il libro “Ho visto piangere gli animali”
Nel 2001 scrive il libro “Ho sentito il grido dell’aquila”
Nel 2003 scrive il libro “Il suicidio del capriolo”
Nel 2006 scrive il libro “I segreti del bosco”
Nel 2009 scrive il libro “La mia montagna”
Nel 2010 scrive il libro "La zampata dell'orso”
Nel 2013 scrive il libro "Uomini e bestie in cammino”
Le serate di Saperi Condivisi sono a numero chiuso, ti chiediamo di dare conferma della tua presenza scrivendo a lisolakece@libero.it